Il nuovo "Codice del Commercio" persegue l'obiettivo di semplificare la vita di migliaia di operatori del settore, trasformando la complessa normativa esistente in materia in un sistema di norme razionale e funzionale che liberalizza le attività economiche e semplifica in modo significativo gli oneri amnistrativi a carico delle imprese.
In particolare il nuovo Codice prevede:
- la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività) come modalità normale di inizio delle attività, mentre l'autorizzazione rimane come eccezione prevista per attività impattanti o che necessitano di particolari verifiche e controlli preventivi.
In particolare rimangono soggette ad autorizzazione le attività che hanno o potrebbero avere impatti sul territorio come le strutture commerciali di dimensioni rilevanti, gli esercizi che prevedono la vendita o la somministrazione di alcolici, i nuovi impianti di distribuzione dei carburanti, le attività che comportano la permanenza di gruppi di persone generando problemi come, per esempio, il rumore, le strutture con potenziali impatti ambientali (come i distributori di carburante) e le attività che si svolgono su aree pubbliche;
- l'unificazione di alcune normative per tutti i settori, quali la pubblicità dei prezzi, i sub ingressi ecc; - la razionalizzazione ed estensione a tutte le attività commerciali di alcuni istituti originariamente previsti in sede fissa come i centri di assistenza tecnica, l'Osservatorio del commercio, i Distretti urbani del commercio;
- la regolamentazione di tutte le attività di vendita al dettaglio, eliminando i riferimenti a normative nazionali ormai obsolete;
- infine le sanzioni e le modalità di sospensione e revoca delle autorizzazioni. Anche in questo caso l'unificazione delle normative consente di semplificare notevolmente la normativa.