Omicidio Pino Di Terlizzi. Confermate le condanne dalla Corte di Appello di Bari


Confermate le condanne venute fuori ieri al processo di appello sull’ efferato assassinio di Pino Di Terlizzi, freddato con una pistola la sera del 13 aprile 2012 nella sua salumeria «Sant’ Angelo», all’ angolo tra Corso Piave e Via Mendozza, a Ruvo di Puglia, al culmine di una rapina fruttata poche decine di euro.

La sentenza della Corte di Appello di Bari, è stata emessa ieri.
Queste le condanne confermate ed aggiunte: 30 anni di reclusione sono stati comminati a Giancarlo Pozzessere, ritenuto il killer di Peppino. Quindici anni di carcere dovrà scontare Roberto Cosimo Damiano Sette; 14 anni di reclusione la pena inflitta a Domenico Gentile e Francesco De Cillis. De Feudìs 3 anni, precedentemente assolto con l’equivalente della formula dell’insufficienza di prove poiché l’unico che quella sera non entrò nel negozio di generi alimentari essendo rimasto in auto nelle vicinanze.

L’inchiesta condotta dai Carabinieri ha ricostruito l’intera vicenda e di come si svilupparono i fatti quella sera. Dai riscontri di dna, sequestri e ogni dettaglio della vicenda, è emerso che il primo obiettivo della rapina fosse un tabaccaio che a quell’ora fu trovato chiuso. I 4 allora si indirizzarono verso un’altra meta dirigendosi verso la salumeria, in procinto di chiudere dopo la giornata di lavoro.

Dall’esito e dalle prove, a sparare a bruciapelo con un colpo di pistola calibro 7,65 contro il volto di Pino Di Terlizzi fu appunto la mano di Pozzessere coperto da passamontagna. Preceduto pochi istanti prima dalla minaccia della pistola scacciacani in mano al complice, Roberto Cosimo Damiano Sette (cognato di Pozzessere) per farsi consegnare il danaro in cassa. La rapina finì con la sparatoria finita nel sangue e poi la fuga di corsa insieme agli altri tre complici a bordo della Ford Fiesta.

La moglie di Pino Di Terlizzi: “Giustizia è fatta per l’assassinio di mio marito”.