Legge di stabilità 2016

Interventi in materia di circolazione dei contanti; costi commissioni interbancarie per operazioni effettuate con carte di debito


Si conferma che dal 1° gennaio 2016 è aumentato il limite alla circolazione dei contanti dai precedenti mille euro agli attuali tremila.

Ciò a seguito della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale n. 302 del 30 dicembre 2015 della Legge di stabilità 2016 che prevede ai commi 898 e 899 dell’art. 1 la nuova modifica normativa.

1)       Aumenta dunque il limite per l'utilizzo del denaro cash, la cui soglia precedente era stata fissata a 999,99 euro a seguito della stretta imposta dal Governo Monti con il decreto “salva-Italia” del 6 dicembre 2011. L’art. 12 del decreto legge 6 dicembre 2011 (cd. “salva-italia”) interveniva infatti sull’art. 49 d.lgs 231/2007 nel quale il limite all’utilizzo del contante veniva fissato a 2.500 euro, portando tale limite alla soglia di mille euro. 2 I limiti per le commissioni in linea con la direttiva Ue dovrebbero essere pari allo 0,3% sul valore della singola transazione per le carte di credito e allo 0,2% per i bancomat e le carte prepagate. Attualmente le commissioni versate agli istituti di credito, variano dallo 0,5% allo 0,7% per le transazioni eseguite con il bancomat e dall’1% al 4% se il cliente utilizza la carta di credito.

Sempre con riferimento alla legge di stabilità 2016 il comma 900 dell’art.1 interviene, altresì, su l’obbligo, da parte di professionisti e commercianti, di accettare pagamenti mediante carte di credito e di debito a prescindere dall’importo, ancorché “tale obbligo non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica” prendendo in considerazione, nel contempo, i costi delle commissioni bancarie. Lo stesso comma 900 prevede che, al fine di promuovere l’effettuazione di operazioni di pagamento basate su carta di debito o di credito e in particolare per i pagamenti di importo contenuto (inferiori a 5 euro), entro il 1º febbraio 2016 il Ministero dell’economia e delle finanze provvederà con proprio decreto, di concerto col Ministero dello sviluppo economico, sentita la Banca d’Italia, ad assicurare la corretta e integrale applicazione del regolamento (UE) n. 751/2015 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2015.

Si tratterà in sostanza di definire le commissioni interbancarie per le operazioni tramite carta di debito in conformità alla normativa europea2 al fine di promuovere l’utilizzo delle carte di debito o di credito in particolare per i pagamenti di importo contenuto.

Si sottolinea che a tale riguardo il Presidente, GiuseppeAquilino, nel mese di dicembre,  è intervenuto con una propria nota presso il presidente Confederale, Carlo Sangalli il quale ha assicurato che “ la Confederazione è già intervenuta predisponendo un ordine del giorno con il quale la Camera impegni il governo ad intervenire affinché il provvedimento ministeriale salvaguardi che il massimale per operazione sulle commissioni interbancarie non sia superiore allo 0,2 per cento del valore dell’operazione ed escluda , in ogni caso, per i pagamenti di importo contenuto l’applicazione di commissioni interbancarie in misura fissa. Allo stesso tempo, sarà fondamentale proseguire l’azione in sede di applicazione della nuova legge di stabilità affinché vengano adottate, da parte del ministero dell’economia e delle finanze, misure che limitino fortemente il peso degli oneri effettivamente pagati dalle imprese, soprattutto attraverso il trasferimento delle stesse dei benefici derivanti dall’abbassamento delle commissioni interbancarie contenuti nel regolamento UE” “Ciò si è reso necessario per evitare che l’obbligo normativo in capo a commercianti e professionisti non costituisca un aggravio di costi per gli stessi, risultando ad oggi particolarmente salati i costi per le commissioni bancarie”.